A COSA SERVE L’ECOGRAFIA OSTETRICA
Durante la gravidanza fisiologica, senza cioè problematiche inerenti allo stato di salute materno o del feto, è consigliabile l’esecuzione di almeno tre esami ecografici da effettuarsi rispettivamente nel primo, nel secondo e nel terzo trimestre.
Ecografia ostetrica del I trimestre (entro la 12° settimana)
Questo controllo ecografico, eseguito con sonda sovrapubica ma più frequentemente mediante sonda endovaginale, ha tra le finalità quella di verificare che la gravidanza sia in utero, di valutare il numero degli embrioni, la presenza di attività cardiaca, datare la gravidanza sulla base della lunghezza dell’embrione, stabilire la data presunta del parto, misurare la translucenza nucale, e visualizzare eventuali anomalie compatibilmente con la precoce epoca di osservazione.
Ecografia ostetrica del II trimestre – Ecografia morfologica (tra la 20° e la 22° settimana )
In questo periodo è indicato eseguire l’esame per lo studio della morfologia fetale, ed eventualmente l’ecocardiografia fetale, per lo studio del cuore fetale.
Durante l’esame morfologico si esegue il controllo di tutte le principali strutture anatomiche fetali (cuore, testa, colonna vertebrale, stomaco, reni, arti superiori ed inferiori) al fine di valutarne la presenza e la regolare morfologia e posizione.
Va comunque ribadito che la possibilità di rilevare un’anomalia maggiore dipende dalla sua entità, dalla posizione del feto in utero, dalla quantità di liquido amniotico e dallo spessore della parete addominale materna, perciò è possibile che alcune anomalie fetali possano non essere rilevate all’esame ecografico anche se eseguito da operatori esperti.
Alcune anomalie, inoltre, si manifestano tardivamente e quindi non possono essere diagnosticate mediante esami precoci. Sarà possibile, in queste settimane, salvo sfavorevole posizione del feto, stabilirne il sesso e visualizzarne il profilo anche mediante la tecnica 3D-4D, sicuramente di grande impatto emozionale per i neo futuri genitori.
L’ecografia tridimensionale (3D) consente, per determinati distretti anatomici fetali, di approfondirne lo studio in caso di eventuali anomalie osservate a loro carico mediante la tecnica ecografica bidimensionale tradizionale.
Ecografia ostetrica del III trimestre e flussimetria fetale (dalla 30° settimana)
L’ecografia in questa epoca della gestazione ha come finalità principale quella di valutare l’accrescimento del feto per una maggiore ed attenta vigilanza nei casi di ritardo di crescita o, al contrario, di eccessiva crescita (macrosomia).
L’ecoflussimetria, unendo alla tecnica ecografica la metodica doppler, permette di studiare il flusso ematico nel distretto materno (arterie uterine) e in quello fetale (arteria ombelicale e cerebrale, dotto venoso) e verificare il buon funzionamento della placenta. L’ecoflussimetria non è un esame di routine; è utile qualora lo sviluppo del feto abbia segnalato scarso accrescimento in conseguenza di una cattiva funzione placentare. La consegna dei referti, al fine di favorire la consultazione, è immediata.
L’esame ecografico e la flussimetria hanno delle controindicazioni?
L’ecografia ostetrica , utilizzando ultrasuoni, ed il Doppler sono tecniche innocue, del tutto sicure e prive di rischi per il feto.
STANDARD DI PRESTAZIONE: 20-30min
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