L’esame audiometrico, o audiometria, serve a diagnosticare l’esistenza di un deficit uditivo, indicativo di una determinata patologia.
COME SI SVOLGE L’ESAME AUDIOMETRICO
Per effettuare l’esame audiometrico si utilizza un apposito strumento, detto audiometro, che invia dei toni puri a diverse frequenze. Dopo che il paziente avrà indossato delle cuffie, l’operatore trasmetterà prima in un orecchio e poi nell’altro una sequenza di suoni a diverse intensità. Una volta avvertito il suono, il paziente, premendo un pulsante o segnalando con la mano, darà riscontro all’operatore che annoterà tutto in un apposito grafico, l’audiogramma.
COSA RILEVA L’ESAME AUDIOMETRICO
Un orecchio sano è in grado di udire suoni di frequenza compresa tra i 20 e i 20.000 Hz di intensità, superiore ai 10-20 dB.
Nell’esame audiometrico la soglia di udibilità viene ricercata tra i 125 e i 8000 Hz, per un’intensità compresa tra i 0 e i 120 dB.
Si definisce normoacusico un soggetto che è in grado di percepire suoni di intensità pari o minore ai 20-25 dB per tutte le frequenze del campo tonale. Un soggetto ipoacusico, al contrario, ha un deficit uditivo per cui non riesce a percepire suoni di intensità superiore ai 25 dB per alcune o tutte le frequenze del campo tonale.
STANDARD DI PRESTAZIONE: 20min